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CITTADINANZA ITALIANA - COMUNICATO UFFICIALE

  • webmaster9814
  • 21 jun
  • 5 Min. de lectura

Gentili connazionali,


in questo ultimo periodo le comunità italiane all’estero hanno vissuto un periodo di grande confusione e incertezza, sentimenti che si sono diffusi a partire dal Decreto Legge 36/2025, presentato il 28 Marzo 2025, con oggetto le disposizioni urgenti in materia di cittadinanza. Questo Decreto si è poi convertito ufficialmente in legge il 23 Maggio 2025, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entrata in vigore il giorno dopo.


Il Com.it.es Perù ha seguito con estrema attenzione lo svolgersi degli eventi, in un confronto costante con l’Ambasciata d’Italia a Lima ed esprimendo per vie istituzionali le proprie opinioni in merito. Abbiamo fatto una precisa scelta per quanto riguardo la comunicazione pubblica, quella di aspettare rispettosamente che le Istituzioni rappresentantive del popolo italiano, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, si pronunciassero su tale riforma di legge. L’attesa è stata carica di fiducia e abbiamo confidato nella scelta di apportare le giuste modifiche a questa legge, volte a dare l’opportunità di mantenere il vincolo con l’italianità per tutti i discendenti che hanno a cuore l’Italia.


Pur comprendendo alcune delle ragioni che hanno portato all’approvazione di questa legge, una legge così drastica è dannosa per i tanti discendenti che hanno quotidianamente mostrato un sincero attaccamento al nostro Paese, orgogliosi del loro sangue italiano e dell’apporto che le loro famiglie hanno dato ai Paesi dove sono nati e cresciuti. Gli abusi che senza dubbio sono stati effettuati da persone senza scrupoli, che hanno a lungo considerato la cittadinanza italiana una mera merce, insieme al purtroppo non infrequente desiderio di ottenere il passaporto solo per i molteplici benefici che questo comporta, rendendolo uno strumento vuoto che non aveva alla base il desiderio di recuperare e valorizzare le proprie radici, non giustifica una tale miopia nell’affrontare un tema così complesso. Per questo esprimiamo il nostro dissenso rispetto all’approvazione di questa legge e alle modalità con le quali è stata concepita, e manteniamo la speranza che, in un prossimo futuro, si possano apportare alcune modifiche che non penalizzeranno in toto i discendenti e che contribueranno a rafforzare la loro italianità e il loro coinvolgimento nella vita politica e sociale dell’Italia. Il Com.it.es Perù, ad esempio, ha sempre promosso, anche con diversi progetti integrativi, l’importanza dello studio della lingua italiana per tutti i discendenti, in quanto conoscenza necessaria che porta con sé anche lo studio della cultura e delle nozioni generali che dovrebbero far parte del bagaglio di ogni singolo cittadino. L’obbligo dello studio della lingua italiana sarebbe stata una misura senza dubbio più giusta e auspicabile e che avrebbe contribuito ad avere dei discendenti italiani con una cultura e una formazione più prossima ai valori del nostro Paese.


Questa legge ha senza dubbio diverse criticità che potrebbero anche sfociare in un profilo di incostituzionalità. Per questo motivo, il Com.it.es Perù ripone la propria fiducia nel Tribunale Costituzionale, augurandosi che possa ripristinare questo diritto e la conseguente valorizzazione di questo profondo sentimento che i discendenti nati e residenti all’estero sentono per la Patria lontana.


Il Perù è un Paese in cui l’eredità italiana è innegabile ed evidente. Un Paese dove la comunità italiana ha dato dei contributi di enorme valore in molteplici campi, da quello sociale a quello politico, da quello imprenditoriale a quello culturale. Questa è un’eredità che va valorizzata, preservata e promossa ad ogni costo e c’è il rischio che questa legge possa andare in senso contrario a tutto quello che con fatica e perseveranza è stato costruito negli anni. Il Com.it.es continuerà a lavorare, al meglio delle proprie risorse e capacità, a favore della comunità italiana del Perù, per gli italiani madrelingua che sono qui residenti, per i discendenti già cittadini italiani e per quelli che non hanno la cittadinanza ma che sentono una profonda connessione con il nostro Paese.


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Estimados compatriotas,


en este último período las comunidades italianas en el extranjero han vivido un período de gran confusión e incertidumbre, sentimientos que se han extendidos desde el Decreto Ley 36/2025, presentado el 28 de marzo de 2025, con el tema de las disposiciones urgentes sobre la ciudadanía. Este Decreto se convirtió oficialmente en ley el 23 de mayo de 2025, se publicó en la Gazzetta Ufficiale y entró en vigor al día siguiente.


El Com.it.es Perú ha seguido muy de cerca el desarrollo de los acontecimientos, en constante diálogo con la Embajada de Italia en Lima y expresando su opinión al respecto a través de los canales institucionales. Hicimos una elección precisa en términos de comunicación pública, la de esperar respetuosamente a que las instituciones representativas del pueblo italiano, la Camera dei Deputati y el Senato della Repubblica, se pronunciaran sobre esta reforma de ley. La espera estuvo llena de confianza y esperábamos en la decisión de introducir los cambios adecuados en esta ley, destinados a dar a todos los descendientes la oportunidad de mantener el vínculo con Italia.


Si bien comprendemos algunas de las razones que han llevado a la aprobación de esta ley, una ley tan drástica perjudica a los numerosos descendientes que a diario han demostrado un sincero apego a nuestro país, orgullosos de su sangre italiana y de la contribución que sus familias han aportado a los países en los que han nacido y crecido. Los abusos que sin duda han llevado a cabo personas sin escrúpulos, que durante mucho tiempo han considerado la ciudadanía italiana como una mera mercancía, junto con el deseo, lamentablemente no infrecuente, de obtener un pasaporte únicamente por los muchos beneficios que conlleva, convirtiéndolo en un instrumento vacío que no tenía en su base el deseo de recuperar y realzar sus raíces, no justifica tanta miopía a la hora de abordar una cuestión tan compleja. Por eso expresamos nuestro desacuerdo con la aprobación de esta ley y con la forma en que ha sido concebida, y mantenemos la esperanza de que, en un futuro próximo, puedan introducirse algunos cambios que no penalicen a los descendientes en su totalidad y que contribuyan a reforzar su “italianità” y su participación en la vida política y social de Italia. El Com.it.es Perú, por ejemplo, siempre ha promovido, también con diversos proyectos, la importancia del estudio de la lengua italiana para todos los descendientes, como un conocimiento necesario que conlleva también el estudio de la cultura y de las nociones generales que deben formar parte del bagaje de cada ciudadano. El estudio obligatorio de la lengua italiana habría sido sin duda una medida más justa y deseable y habría contribuido a tener descendientes italianos con una cultura y una educación más cercanas a los valores de nuestro país.


Sin duda, esta ley tiene varios puntos críticos que incluso podrían derivar en un perfil inconstitucional. Por esta razón, el Com.it.es Perú deposita su confianza en el Tribunale Costituzionale, esperando que pueda restablecer este derecho y la consecuente valorización de este profundo sentimiento que los descendientes nacidos o residentes en el extranjero sienten por la patria lejana.


Perú es un país donde la herencia italiana es innegable y evidente. Un país donde la comunidad italiana ha dejado contribuciones de enorme valor en muchos campos, desde el social hasta el político, desde el empresarial hasta el cultural. Se trata de una herencia que debe ser valorizada, preservada y promovida a toda costa, y existe el riesgo de que esta ley pueda ir en contra de todo lo que se ha construido con esfuerzo y perseverancia a lo largo de los años. El Com.it.es seguirá trabajando, en la medida de sus recursos y capacidades, a favor de la comunidad italiana en el Perú, para los italianos nativos residentes aquí, para los descendientes que ya son ciudadanos italianos y para aquellos que no tienen la ciudadanía pero que sienten una profunda conexión con nuestro país.



 
 
 

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